La casa del padre

La casa del padre
Karen Dionne

Sperling&Kupfer, pubblicato nel Febbraio 2018
308 Pagine

Helen vive serenamente la sua vita insieme al marito e alle sue due figlie. Se la sua famiglia sapesse, però, il suo vero cognome e il nome della sua vera madre, probabilmente smetterebbe di guardarla con occhi amorevoli e innocenti.
Helen infatti è la figlia del "re della palude", colui che per lunghissimi anni ha tenuto prigioniera quella che all'epoca era solo una ragazzina, infliggendole pene fisiche e psicologiche. Dal quel rapporto malato, consumato in una palude, è nata proprio Helen, che per dodici anni ha vissuto con loro, vivendo di caccia e pesca, proprio come al tempo degli uomini primitivi, fino a quando proprio grazie a lei, Helen e sua madre riescono a scappare.
Attualmente suo padre sta scontando la sua pena nel carcere di massima sicurezza, ma quando la notizia della sua evasione arriva alle orecchie di Helen, lei capisce che la sua vita e quella dei suoi cari è in serio pericolo.

La casa del padre è un thriller psicologico caratterizzato da una narrazione molto lenta. L'autrice predilige uno stile descrittivo rispetto ai dialoghi, che sono davvero molto pochi. È un lungo racconto di Helen sulla sua vita, alternando il presente a flashback del passato. Helen ci racconta nel dettaglio, arricchendo la storia con molti particolari, come era vivere nella palude, nei momenti bui, ma anche in quelli felici. Sì, perché Helen pur riconoscendo il narcisismo e la crudeltà del padre, gli voleva bene e con lui è stata felice, per questo a volte si ha la sensazione che lo "giustifichi", ma solo fino a quando scopre la terribile verità riguardo ai suoi genitori, che le era stata nascosta per dodici anni.

Un thriller riflessivo che non punta a stupire il lettore e a tenerlo incollato alle pagine, ma a colpirlo nell'animo, con la toccante storia di una donna che ci insegna che per quanto vogliamo non si può rinnegare o annullare il nostro passato, ma convivere con le nostre cicatrici e discrepanze, e fare di esse la nostra più grande forza.

La casa del padre
Karen Dionne

Sperling&Kupfer, pubblicato nel Febbraio 2018
308 Pagine

Helen vive serenamente la sua vita insieme al marito e alle sue due figlie. Se la sua famiglia sapesse, però, il suo vero cognome e il nome della sua vera madre, probabilmente smetterebbe di guardarla con occhi amorevoli e innocenti.
Helen infatti è la figlia del "re della palude", colui che per lunghissimi anni ha tenuto prigioniera quella che all'epoca era solo una ragazzina, infliggendole pene fisiche e psicologiche. Dal quel rapporto malato, consumato in una palude, è nata proprio Helen, che per dodici anni ha vissuto con loro, vivendo di caccia e pesca, proprio come al tempo degli uomini primitivi, fino a quando proprio grazie a lei, Helen e sua madre riescono a scappare.
Attualmente suo padre sta scontando la sua pena nel carcere di massima sicurezza, ma quando la notizia della sua evasione arriva alle orecchie di Helen, lei capisce che la sua vita e quella dei suoi cari è in serio pericolo.

La casa del padre è un thriller psicologico caratterizzato da una narrazione molto lenta. L'autrice predilige uno stile descrittivo rispetto ai dialoghi, che sono davvero molto pochi. È un lungo racconto di Helen sulla sua vita, alternando il presente a flashback del passato. Helen ci racconta nel dettaglio, arricchendo la storia con molti particolari, come era vivere nella palude, nei momenti bui, ma anche in quelli felici. Sì, perché Helen pur riconoscendo il narcisismo e la crudeltà del padre, gli voleva bene e con lui è stata felice, per questo a volte si ha la sensazione che lo "giustifichi", ma solo fino a quando scopre la terribile verità riguardo ai suoi genitori, che le era stata nascosta per dodici anni.

Un thriller riflessivo che non punta a stupire il lettore e a tenerlo incollato alle pagine, ma a colpirlo nell'animo, con la toccante storia di una donna che ci insegna che per quanto vogliamo non si può rinnegare o annullare il nostro passato, ma convivere con le nostre cicatrici e discrepanze, e fare di esse la nostra più grande forza.
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